Il respiro è il primo atto della vita extrauterina e costituisce il fondamento della nostra vita. Quando stiamo bene non ci soffermiamo mai su di esso perché è un po’ come pensare alla nostra esistenza, la si dà per scontata fino a che qualcosa non la minaccia. E proprio come la propria esistenza, anche il respiro può essere trattato bene o male, curato o trascurato, vissuto appieno nelle sue potenzialità o considerato mero automatismo fisico. Il fumo è forse la peggiore offesa che infliggiamo al respiro e la sua qualità infida sta nell’impedire una piena consapevolezza dei gravi danni a cui porta, se non quando questi danni si manifestano, ovvero dopo molti anni, quando la dipendenza dalle sigarette è ormai diventata una spessa catena difficile da spezzare. Proprio il fumo è la causa principale delle patologie broncopolmonari, attualmente tra le principali cause di morbilità e mortalità nel mondo. Fondamentale è prevenire concretamente le malattie respiratorie, assicurare un’accurata diagnosi precoce e, con strumenti standardizzati a cui seguano terapie tempestive e appropriate, riconoscere i pazienti che necessitano di farmaci innovativi per le forme più gravi e, infine, trattare i malati cronici il più possibile sul territorio, in stretta collaborazione tra medici specialisti e medici di Medicina Generale. Il fumo non interessa però solo in quanto causa di malattia fisica, ma ha, a volte inaspettatamente, rapporti con moltissimi ambiti, psicologici, ambientali, sociali. Questo convegno nasce con l'intento di approfondire queste tematiche di cui ancora si sa poco: la ricerca indipendente permette di far emergere aspetti sconosciuti o sottovalutati, come l’interazione che il fumo ha con altri farmaci, o come lo sfruttamento delle multinazionali del tabacco rispetto ai Paesi più poveri, o ancora come le stesse big tobacco rendano gli adolescenti oggetto di marketing per trovare sempre nuovi consumatori dipendenti dai loro prodotti. Tutto ciò senza mai dimenticare lo stretto rapporto esistente tra il respiro e la mente, così come tra disturbi respiratori, emozioni, stress e stati d’animo, in cui appare sempre più importante poter integrare non solo le varie competenze mediche, ma anche quelle psicologiche e psicoterapeutiche, al fine di migliorare la qualità della vita di tutti, in particolare dei malati respiratori e dei loro familiari.
RESPONSABILE SCIENTIFICO:
Dott. Roberto Boffi
FACULTY:
Dott. Flavio Mario Allegri
Dott.ssa Lorella Beretta
Dott. Michele Ciccarelli
Dott. Silvano Gallus
Dott. Roberto Mazza
Dott.ssa Elena Munarini
Dott. Paolo Pozzi
Dott. Vincenzo Maria Romeo
Dott.ssa Chiara Veronese